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Consorziodel Gavi
Rivoluzione per i Consorzi di Tutela
Cambiano le regole anche per i Consorzi di tutela, dopo l'approvazione della legge nazionale, che recepisce la normativa europea dettata dalla cosiddetta Ocm vino dello scorso anno. Ed il Consorzio di Tutela del Gavi docg, guarda con attenzione ai cambiamenti nell'ambito delle fascette, i contrassegni di Stato “verdi”, che contraddistinguono le bottiglie di vino docg.
Con la nuova legge i produttori dovranno rivolgersi agli enti certificatori per ritirare le fascette. Oggi i produttori del Gavi, invece si recavano in Consorzio per chiedere i contrassegni verdi della denominazione di origine controllata e garantita. «Il Ministero inviava le fascette alla Camera del Commercio, la quale aveva una convenzione con il Consorzio, che a sua volta le distribuiva ai produttori», ha spiegato il direttore dell'ente di tutela del Gavi, Mauro Delfino, durante il convegno, che si è svolto nella Bottega del vino di San Cristoforo. La tavola rotonda, a cui ha partecipato, oltre il sindaco, Monica Ghio, anche l'assessore provinciale all'agricoltura, Lino Rava, aveva come tema proprio i cambiamenti nel settore vitivinicolo con l'entrata in vigore della nuova legge.
«Si trattava di un sistema, che forse andava perfezionato in alcuni aspetti, ma che finora ha funzionato. Speriamo che si riesca a trovare una sorta di compromesso in modo che alla fine ci sia una semplificazione per i produttori» ha affermato Delfino. La legge nazionale, così come l'Ocm vino tocca meno i consumatori finali, ma al contrario coinvolge da vicino le aziende vitivinicole. «Quando la nuova norma sarà a regime, potrà essere abbastanza utile, perchè introduce alcuni elementi di semplificazione. Seppure i riconoscimenti per le nuove denominazioni d'origine dovranno passare anche da Bruxelles e questo potrebbe rappresentare una certa complessità», ha commentato l'assessore Rava.
L'Unione Europea ha introdotto due grandi riconoscimenti: Dop, denominazione di origine protetta e Igp, indicazione geografica protetta. All'interno delle dop, rientrano automaticamente le doc e le docg, ovvero le denominazioni d'origine controllate e quelle controllate e garantite. In pratica dalla prossima vendemmia, vini come il Gavi ed il Dolcetto, dovrebbero avere il doppio riconoscimento: Dop e Docg. Mentre i vini Igt, indicazione geografica territoriale, si trasformano in Igp, ovvero l'indicazione sarà “protetta”.
Rava nel suo intervento ha tracciato un quadro dell'attuale situazione vitivinicola provinciale. «Siamo in una fase complicatissima - ha esordito l'assessore provinciale - ci sono prodotti come il Gavi, che stanno tenendo bene il mercato, ma per il resto le aziende devono affrontare serie difficoltà a collocare il loro prodotto. Il progetto vino, che recentemente abbiamo varato, è un tentativo di invertire la tendenze, che vede un aumento dell'abbandono delle vigne. E contestualmente vorremmo rendere il sistema vitivinicolo provinciale più autonomo».
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