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Disciplinari
Cortese di Gavi D.O.C.G.
Decreto ministero Politiche agricole del 29 luglio 1998
Denominazione di origine controllata e garantita dei vini "Gavi" o "Cortese di Gavi"
Rettifica G.u. n. 232 del 5 ottobre 1998. Già Doc con Dpr 26 giugno 1974
(modificato dal Dpr 17 marzo 1988)
La denominazione di origine controllata e garntita "Gavi" o "Cortese di Gavi", già riconosciuta come denominazione di origine controllata con Dpr 26 giugno 1974, è riservata ai vini bianchi che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Tali vini sono i seguenti:
"Gavi" o "Cortese di Gavi" tranquillo;
"Gavi" o "Cortese di Gavi" frizzante;
"Gavi" o "Cortese di Gavi" spumante;
Vitigno : la denominazione di origine controllata e garantita "Gavi" o "Cortese di Gavi" con la specificazione "tranquillo", "frizzante", "spumante", è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti, presenti in ambito aziendale, composti dal solo vitigno Cortese.
Tipologia tranquillo:
Aspetto: limpido;
Colore : paglierino più o meno intenso;
Odore : caratteristico, delicato;
Sapore : asciutto, gradevole, di gusto fresco e armonico.
Gradazione alcolica minima complessiva: 10,5 % vol;
Acidità totale minima: 5 g/l;
Estrratto secco netto minimo: 15 g/l.
Tipologia frizzante:
Aspetto: limpido;
Colore : paglierino più o meno tenue;
Odore : fine, delicato, caratteristico;
Sapore : asciutto, gradevole, di gusto fresco e armonico;
Gradazione alcolica minima complessiva: 10,5 % vol;
Acidità totale minima: 5 g/l;
Estrratto secco netto minimo: 15 g/l.
Tipologia spumante:
Aspetto: limpido;
Colore : paglierino più o meno tenue;
Spuma: fine e persistente;
Odore : fine, delicato, caratteristico;
Sapore : armonico, pieno, asciutto, gradevole;
Gradazione alcolica minima complessiva: 10,5 % vol;
Acidità totale minima: 5 g/l;
Estrratto secco netto minimo: 15 g/l.
Zona di produzione : la zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita "Gavi" o "Cortese di Gavi" e quella dei comuni di: Gavi, San Cristoforo, FrancaVilla Bisio, Pasturana, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Carrosio, Bosio, Parodi, Capriata d'Orba, Tassarolo.
Invecchiamento minimo per legge: non prescritto.
FONTE: G.u. Repubblica italiana n. 185 del 10 agosto 1998, artt. 1, 2, 3, 6.
ALTRO
Considerato uno dei bianchi più prestigiosi della Penisola, il Cortese di Gavi affonda le sue origini nel Medioevo: risale infatti al 972 il primo documento storico che ne testimonia la produzione.
L'etimo del nome Gavi è probabilmente ligure, da Ga (terra) e Va (buca), e sembra indicare un luogo di caverne.
La storia del marchesato di Gavi, così come quella del suo vino, è stata influenzata, fino al 1800, dalle alterne fortune della città di Genova.
Vino di confine, geograficamente piemontese ma ligure per storia e tradizione, il Gavi viene ricordato tra i vini amati da Carlo V e Napoleone Bonaparte.
I primi documenti riguardanti il vitigno Cortese risalgono invece al XVIII secolo. Gli ampelografi Leardi e Demaria, nel 1870, ne descrissero il grappolo voluminoso e di forma conica, con acini tondi di color giallo-verdino.
Coltivato sulle colline orientali del Monferrato, da 250 a 450 metri di altitudine su terreni calcareo-argillosi, il Cortese è stato, in quest'area, tra i vitigni prediletti per la ricostruzione dei vigneti dopo l'avvento della fillossera. Il clima mite e asciutto, indotto dalla vicinanza del mare, favorisce la maturazione delle uve.
Prodotto esclusivamente dal vitigno Cortese, il Gavi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata nel 1974 e della Denominazione di Origine Controllata e Garantita nel 1998. L'area di produzione include i comuni di Gavi, San Cristoforo, FrancaVilla Bisio, Pasturana, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Carrosio, Bosio, Parodi, Capriata d'Orba, Tassarolo, tutti in provincia di Alessandria.
Vino dal colore giallo paglierino intenso con riflessi verdolini, dal tenue odore di frutta, di mughetto, di fieno, nocciola e mandorla, dal sapore asciutto e fresco, il Gavi è normalmente poco alcolico, ma piuttosto tannico. Il disciplinare di produzione ne prevede tre tipologie: "tranquillo", "frizzante" e "spumante". Per tutte le tipologie il titolo alcolometrico volumico totale minimo deve essere 10,5% vol.
Consumato normalmente entro l'anno, per apprezzarne la freschezza e i profumi fruttati e floreali, può assumere una notevole complessità e sentori di anice e di vaniglia in seguito ad un affinamento di quattro o cinque anni. La temperatura di servizio ottimale è compresa tra 10 e 12 °C.
A tavola può accompagnare gli antipasti a base di frutti di mare, di carni delicate, di verdure e i salumi freschi e stagionati. Di grande interesse è poi l'abbinamento con i primi piatti più eleganti e delicati della cucina piemontese, primo fra tutti il risotto al Gavi. Tradizionalmente viene servito in accompagnamento a frittate, fritti misti, torte di verdure, formaggi e alla focaccia del Novese
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