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Disciplinari



Cisterna d'Asti D.O.C.
Decreto del presidente della Repubblica del 17 luglio2002

Denominazione di origine controllata del vino “Cisterna d’Asti”

La denominazione d’origine controllata “Cisterna d’Asti” è riservata ai vini rossi che rispondono alle condizioni ed ai requisiti prescritti dal seguente disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
“Cisterna d’Asti”
“Cisterna d’Asti” superiore.

Vitigno: la denominazione di origine controllata “Cisterna d’Asti” è riservata ai vini rossi, ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi nell’ambito aziendale la seguente composizione ampelografica: Croatina: minimo 80%; vitigni a bacca nera, non aromatici, autorizzati e/o raccomandati per le province di Cuneo e Asti ( da soli o congiuntamente): massimo 20%.

I vini a denominazione di origine controllata “Cisterna d’Asti” all’atto dell’immissione al consumo devono avere le seguenti caratteristiche:

“Cisterna d’Asti” :
Colore: rosso rubino intenso;
Odore: intenso, fruttato e caratteristico;
Sapore: vinoso, delicato ed armonico, talvolta vivace;
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11.50 % Vol;
Acidità totale minima: 4.5 g/L in acido tartarico;
Estratto secco netto minimo: 20.0 g/L

“Cisterna d’Asti” superiore:
Colore: da rosso rubino intenso a rosso granato con l’invecchiamento;
Odore: intenso, delicato e caratteristico;
Sapore: secco, delicato ed armonico;
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12.00% Vol;
Acidità totale minima: 4.5 g/L in acido tartarico;
Estratto secco netto minimo: 22.0 g/L.

Zona di produzione: la zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei vini di origine controllata “Cisterna d’Asti” comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di: Antignano, Cantarana, Cisterna d’Asti, Ferrere, San Damiano d’Asti e San Martino Alfieri in provincia di Asti e di Canale, Castellinaldo, Govone, Montà, Monteu Roero, Santo Stefano Roero e Vezza d’Alba in provincia di Cuneo.

Invecchiamento minimo per legge: il vino a denominazione di origine controllata “Cisterna d’Asti” superiore deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di 10 mesi, a decorrere dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve. E’ consentito l’affinamento in recipienti di legno.

Fonte: G.u. Repubblica italiana n. 196 del 22 luglio 2002 artt. 1,2,3,5,6

ALTRO

Il Cisterna d'Asti è l'ultima nata tra le Doc piemontesi. Si tratta di un vino conosciuto come "Bonarda" che ha preso il nome dal comune al confine tra Asti e Cuneo, zona principale di produzione.

Il Cisterna d'Asti Doc viene prodotto, oltre che in alcuni comuni dell'astigiano quali San Damiano d'Asti, San Martino Alfieri, Antignano, Cantarana, Ferrere, anche in un'ampia zona del Roero comprendente i comuni di Canale, Castellinaldo, Govone, Montà, Monteu Roero, Vezza d'Alba, e S. Stefano Roero.

Si tratta di un vino rosso, robusto, da tutto pasto, ben strutturato, con base ampelografica di Croatina dall'80 al 100% cui possono concorrere altri vitigni a bacca nera non aromatici autorizzati e/o raccomandati per le province di Asti e Cuneo.

Questo vino può essere bevuto giovane, oppure invecchiato di uno o due anni e può fregiarsi della menzione "superiore" se invecchiato almeno dieci mesi.