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Disciplinari
Cortese dell'alto monferrato D.O.C.
Decreto ministero Agricoltura e Foreste del 26 giugno 1992
Denominazione di origine controllata del vino "Cortese dell'Alto Monferrato"
Ha sostituito il Dpr 20 luglio 1979. Modificato dal D.m. 13 ottobre 1993.
La denominazione di origine controllata " Cortese dell'Alto Monferrato " è riservata al vino che risponde alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Vitigno: il vino a denominazione di origine controllata "Cortese dell'Alto Monferrato" deve essere ottenuto dalle uve del vitigno "Cortese". È ammessa la presenza di altri vitigni a uve bianche, escluse quelle aromatiche, fino a un massimo del 15 %
Il vino a denominazione di origine controllata "Cortese dell'Alto Monferrato" all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
Colore : paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino.
Odore : caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente.
Sapore : asciutto, armonico, sapido, gradevolmente amaro.
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10%;
Acidità totale minima: 5 per mille;
Estratto secco netto minimo: 15 per mille
Zona di produzione : le uve destinate alla produzione del vino a denominazione di origine controllata "cortese dell'alto Monferrato" devono essere prodotte nell'intero territorio amministrativo dei comuni appresso descritti:
Provincia di Asti: Bubbio, Canelli, Castelnuovo Belbo, Fontanile, Incisa Scapaccino, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Nizza Monf.to, Rocca Verano, Vesime, Bruno, Maranzana, Cortiglione, Quaranti, Castelletto Molina, Castel Rocchero, Calamandrana, Rocchetta Palafea, RocchettaTanaro, Castel Boglione, Cassinasco, Sessame, Loazzolo, Cessole, San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile, Mombaldone, Serole, San Marzano Oliveto, Vinchio, Vaglio Serra, Mombercelli, Belveglio e Castelnuovo Calcea.
Provincia di Alessandria: Acqui Terme, Alice Bel Colle, Basaluzzo, Belforte Monf.to, Bistagno, Carpaneto, Carosio, Casaleggio Boiro, Cassine, Cassinelle, Castelletto d'Erro, Castelletto d'Orba, Castelnuovo Bormida, Cavatore, Cremolino, Denice, Gamalero, Grognardo, Lerma, Malvicino, Predosa, Melazzo, Merana, Molore, Montaldeo, Montaldo Bormida, Montechiaro d'Acqui, Morbello, Mornese, Morsasco, Orsara Bormida, Ovada, Pareto, Ponti, Ponzone, Prasco, Ricaldone, Rivalta Bormida, Rocca Grimalda, Silvano d'Orba, Spigno Monf.to, Strevi, Tagliolo Monf.to, Terzo d'Acqui, Trisobbio e Visone.
Ed in parte nel territorio amministrativo dei comuni di: Capriata d'Orba, FrancaVilla Bisio, Novi Ligure, Pasturana e Sezzadio.
Invecchiamento minimo per legge: non prescritto.
FONTE: G.u. Repubblica italiana n. 160 del 9 luglio 1992 artt. 1, 2, 3, 6.
ALTRO
Il Cortese dell'Alto Monferrato è un vino a denominazione di origine controllata che è stato riconosciuto nel 1979.
Ottenuto da uve dell'omonimo vitigno per almeno l'85% (a cui possono essre aggiunte per un massimo del 15% uve di altri vitigni ammessi a bacca bianca non aromatici), è prodotto nel territorio di 29 comuni dell'Astigiano e 52 in provincia di Alessandria,
per un totale di circa 400 ettari di vigneti caratterizzati dal terreno preminentemente argilloso-calcareo anche a fondo tufaceo o marnoso.
Vino già apprezzato dai Gonzaga che nel '600 che ne pretendevano ogni anno 6 brente, è caratterizzato dal leggero retrogusto amarognolo con sentore di pesca.
Con una produzione massima di uva per ettaro pari a 100 quintali ed una resa massima di uva in vino del 70%, il Cortese dell'Alto Monferrato presenta colore paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino, odore caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente, sapore asciutto, armonico, sapido, gradevolmente amarognolo.
Con una gradazione alcolica minima complessiva di 10%, il Cortese dell'Alto Monferrato non è sottoposto al alcun periodo di invecchiamento e, come per la maggior parte dei vini bianchi, è preferibile consumarlo giovane.
Presente nelle tipologie frizzante e spumante, il Cortese dell'Alto Monferrato deve essere servito fresco, ma non freddo, intorno a 10-12°C e può essere consumato come aperitivo. Grazie alla sua acidità si abbina ad antipasti freddi in genere, delicati, di pesce e ai frutti di mare, ma anche a minestre asciutte, agnolotti di magro, piatti di rane e lumache, pesce d'acqua dolce, tomini freschi.
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